lunedì, maggio 07, 2007

OCCUPAZIONE STAND E3
SALONE SATELLITE '07

Nella giornata di Venerdì 20 Aprile 2007 Giovanni, Elisabetta ed Io (Andrea) abbiamo occupato lo stand numero E3 presso il Salone Satellite di Milano. Tale spazio era stato lasciato libero quindi inutilizzato dalla Zhejiang University. Abbiamo approfittato di questa situazione per lanciare un messaggio forte basato sulla consapevolezza di vivere in una società liquida (così come intesa da Z. Bauman nel libro “Modernità liquida”). Impossessandoci temporaneamente (l'occupazione è durata 5 ore circa) di tale luogo abbiamo apposto uno slogan, un messaggio: “Basta idee, solo pagare”. Non abbiamo volutamente pagato lo stand (come ci è stato rinfacciato da Marva Griffin Wilshire, curatrice del Salone Satellite) proprio perché non si volevano presentare oggetti ma condividere un sentore diffuso, un approccio nuovo al mondo della progettualità. L'occupazione rigorosamente non violenta diventava quindi l'unico modo o media possibile in grado di veicolare il nostro messaggio in modo coerente. Il media (o modo) è stato quindi perfettamente aderente al messaggio. Per la prima volta nella storia del progetto la differenza che si viene a creare tra buone e cattive idee si va assottigliando sempre più; l'obsolescenza e la necessaria reversibilità, (la colla sul cemento di Rem Koolhaas) e la conseguente breve vita delle cose (usa e getta) alimentano e sono sintomi di questo andamento.

Le idee diverranno quindi sempre meno discriminanti, sempre più brevi, sempre di più, quindi sempre più ingovernabili e difficilmente differenziabili tramite ad esempio il brevetto (relitto della società solida). I progetti si muovono quindi verso una dimensione più libera da vincoli ed impossibile da proteggere, ma ovviamente così in grado di raggiungere e coinvolgere sempre un numero maggiore di persone (ognuno diventerà imprenditore di se stesso? Micro imprenditorialità diffusa, A. Branzi). In Italia fino a poco tempo fa uscivano 500 nuovi designer all'anno ed ora ne escono 5000, la stessa proporzione è valida per il numero dei progetti. Aumentando le quantità e le variabili in gioco aumentano le probabilità di avere progetti validi, scadenti, copiati, vecchi, arte, etc, etc, ed è giusto che sia così! Sempre di più un'idea vale l'altra! I modi in cui un progetto prevale sull'altro non sono più determinabili in base alla qualità dello stesso. In una sorta di metafora con le Open Source (o i programmi di condivisione, file sharing) le idee, l'arte ed il design fluiranno liberamente, forse gratuitamente perdendo la propria identità… le idee sono di tutti.

In tale contesto ogni persona vorrà sempre più essere coinvolta nel processo creativo, diventandone parte integrante, designer di ogni oggetto della propria vita. I soldi ed il sistema di scambio denaro per beni o servizi mal si adatta alla liquidità delle idee e delle cose in generale. La struttura del mercato come la conosciamo ora è destinata a mutare, si vorrà sempre di più tutto subito e gratuitamente. Sintomi sono da ricercare nel mercato musicale o cinematografico.

COME CONTINUARE A VIVERE IN QUESTO SCENARIO? In internet, luogo liquido per eccellenza si progettano solo nuove piattaforme in grado di fornire visibilità… quindi attraverso la pubblicità. Dobbiamo dunque iniziare a pensare non più agli oggetti ma ai processi che li creano? Ai meccanismi nascosti che danno vita ai progetti? Media senza messaggi?

Ore 12 e 30: arrivo al Salone Satellite.
Ore 13: sistemazione dei progetti vecchi, nuovi ed improvvisati.
Ore 13 e 20: affissione degli slogan e dei messaggi non subliminali.
Ore 14: vendita progetti nuovi Euro 1,00, progetti vecchi 0,10 Euro.
Ore 18 circa: intervento della solida e solita organizzazione (Marva Griffin Wilshire) e conseguente dispersione degli elementi.

Durante le ore di occupazione è stato proposto un concorso a tutti i passanti. Al termine della stessa manifestazione sono state raccolte circa 80 adesioni. Il concorso consisteva nel ripensare un campo da gioco qualsiasi; come premio al vincitore verrà organizzata una partita nel campo da lui disegnato.

Considerazioni:
Lo spazio non è mai stato vuoto. Anziché riempirlo è importante accorgersi che ci troviamo all'interno di un bidone trasparente. Tutto quello che ci passa per le mani, che raccogliamo, che scartiamo, che accumuliamo, che ignoriamo faceva parte di questo spazio prima di noi.

- Il prezzo fa parte del progetto.

- La vita e la morte di un progetto sono determinati dal suo costo.

- Lo slogan “Basta idee solo pagare” enfatizza questa situazione paradossale.

- La qualità dell'oggetto è sostituita dalla gratificazione momentanea che l'oggetto stesso offre.

- I soldi sono solidi, basta aggiungere una “ i ”.

- L'industria oggi non si adatta alla liquidità delle idee nei progetti; i processi che utilizzano i disegnatori nella progettazione non rientrano nei parametri fino ad oggi adottati delle industrie.

Ci stiamo muovendo verso una terza rivoluzione industriale?


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