lunedì, aprile 02, 2007

DIS-OCCUPAZIONE dell'ISIA di Faenza

MOTIVAZIONI

La seguente relazione si pone come obiettivo quello di chiarire le motivazioni, le finalità ed i modi che ci hanno spinto ad occupare l’aula 29 bis dell’ISIA di Faenza per le giornate del 3, 4 e 5 Aprile 2007.

Partendo dalle considerazioni di antropologi e sociologi come Z. Bauman o M. Augè ci siamo resi conto che le attuali strutture didattiche non possono gestire in modo adeguato il continuo mutamento della forma sociale. Diventa quindi sempre più vitale creare consapevolezza sul “qui ed ora” (fenomenologia del design). Spinti da tali motivazioni, in questi 3 giorni, abbiamo creato i presupposti per alimentare un dibattito ancora aperto e che ha bisogno di ulteriori domande. Perché, conoscere il contesto in cui andremo ad operare una volta terminati gli studi, vuol dire riuscire a muoversi nel modo giusto in un presente che diventa velocemente passato remoto.

MODI

In tutte le giornate abbiamo invitato studenti e docenti a partecipare. Abbiamo fornito una alternativa didattica sperimentale e libera di essere scelta in base alle proprie priorità. La necessità era ed è quella di scuotere a prescindere dai modi. Metàlogo (l’impostazione dell’evento rispecchia e richiama le tematiche trattate).

Giorno primo: Martedì 3 Aprile ‘07

- il professore Lanzoni “usurpato” della sua cattedra nell’aula (29 bis) ha accettato di confrontarsi sui temi da noi proposti, tenendo una breve lezione sulla conformazione delle particelle durante i passaggi di stato, paragonando tale sistema al naturale cambiamento della nostra società.

- questa introduzione ha dato il via ad un dibattito al quale hanno preso parte sempre più studenti creando una sorta di blog-reale all’esterno dell’aula. Sono affiorati temi di interesse comune come la sovrapproduzione di oggetti e il sistema-mercato in cui noi giochiamo un ruolo importantissimo.

Il designer deve essere consapevole della situazione!

- sono nate le seguenti domande:

- In quali modi il mercato e le sue leggi si evolveranno?

- Che ruolo abbiamo noi in tutto ciò?

- La società liquida crea più potenzialità o più problematiche?

- Che ruolo abbiamo noi in tutto ciò?

- Da 500 a 4000 nuovi designer all’anno, perché e come risolvere la disoccupazione?

- Artigianato e industria a confronto.

Presa visione di alcuni oggetti di design contemporaneo, abbiamo osservato la tendenza ad una creazione di tipo artistico-artigianale. Questa situazione di fatto necessita di un nuovo rapporto tra designer e produzione. Navighiamo forse in direzione di una terza rivoluzione industriale?

Manifestazioni come la serie diversificata ne sono in qualche modo un sintomo?

Pop…Memphis…F.lli Campana…Droog... oggi è l’arte contemporanea ad inseguire il design?

Giorno secondo: Mercoledì 4 Aprile ‘07

In base alle conclusioni tratte dal primo giorno, l’occupazione ha assunto un’organizzazione e una didattica più strutturata; è stato invitato Marco Morini, studente laureando in Scienze della Comunicazione di Bologna, il quale ha presentato la sua tesi riguardante le realtà virtuali (blog, chat , second life, messanger etc..) e le nuove identità che si stanno formando.

- quali sono le conseguenze dei nuovi media?

Stanno cambiando i rapporti intra e inter-personali.

La pubblicità stessa e l’analisi delle nuove identità hanno lo scopo di enfatizzare la relazione tra i nuovi mezzi di comunicazione (quali marketing alternativo, design pubblico, grafica…) e i loro diretti destinatari, fruitori di questi messaggi.

Gli studenti sono più numerosi e partecipano più attivamente.

“..Oggi abbiamo a disposizione nuove tecnologie dell’espressione, della parola, delle immagini e della comunicazione. Si dice che siamo usciti dall’era gutenberghiana per entrare in quella degli ipermedia e della telematica.

Ciò ha spinto in questi ultimi dieci-quindici anni a prendere coscienza in modo rinnovato e radicale di quanto il rapporto mente-medium è l’ambito stesso in cui si sono definite forme di coscienza, assetti noetici ed epistemologici, assetti culturali, determinatisi nel corso della storia .

Le tecnologie della parola, dell’immagine e dell’espressione, i media della comunicazione non

sono “enti” neutrali. Essi “plasmano” il pensiero umano, le forme dei saperi e della cultura.” (Mc. Luhan)

“Un giorno storici e archeologi finiranno per scoprire che le pubblicità del nostro tempo sono le più ricche e affidabili riflessioni che una società sia mai riuscita a produrre sulle proprie attività”. (Yves Klein 1928-1962)

Dopo la proiezione di un documentario sui costumi e le tradizioni di alcuni popoli del mondo, sono stati invitati i presenti ad esporre liberamente i propri progetti, disegni e fotografie sottolineando l’importanza della condivisione.

- a metà giornata il docente Stefano Caggiano ha approfondito e sintetizzato insieme agli studenti la relazione tra design, creatività e liquidità, sottolineando la specificità dei nostri incontri all’interno dell’istituto.

- Arte pubblica, rotonde e sculture.

Le rotonde sono luoghi privi di identità dove l’unico intervento possibile da parte del pubblico è lo sguardo; in alcune vengono installate opere d’arte, altre diventano giardini curati che pubblicizzano l’azienda botanica che inserisce il proprio prodotto, altre ancora vengono lasciate vuote.

In tutti questi casi è possibile inserire elementi di richiamo che possono stimolare la curiosità e l’interesse per uno spazio incontaminato. Entrare in una rotonda è come calpestare la luna. Dopo aver proiettato immagini di alcune installazioni nella zona di Cesena, Forlì e Faenza, sono stati invitati i presenti a intervenire su monumenti e spazi pubblici senza recare danni, utilizzando materiale trovato per strada. L’attenzione si sposta sulle cose di tutti i giorni e l’installatore cerca di fare vivere, anche solo per un giorno, quello che l’abitudine ha cancellato.

Giorno terzo: Giovedì 5 Aprile ‘07

- Interventi nell’istituto.

Sono state scambiate alcune sedute all’interno dello spazio adibito alle riunioni, con l’intento di creare una diversificazione tra gli oggetti, al fine di poter toccare fisicamente quello che viene studiato.

- Questi oggetti devono uscire dai musei, emblemi statici e passati di una cultura che voleva fermare anziché trasformare e rivisitare gli oggetti che hanno fatto la storia del design.

Nella medesima stanza, sopra un’asse da stiro, sono stati posti libri e riviste del settore, con lo scopo di liberare e condividere la cultura.

Applicazioni su parete e pavimento sono fruibili nel loggiato e in alcuni punti di passaggio.

La curiosità è il primo stimolo per avvicinarsi alla consapevolezza.