lunedì, agosto 06, 2007

DICOTOMIEIMOTOCID

0000001 - Sul momento non me ne resi conto, ma quando sentii quel sinistro scricchiolio lì dentro, nella parte bassa del cervelletto, ebbi la percezione che nulla sarebbe stato come prima. Non fu così. Il disegno era ben più grande e come sempre a posteriori se ne possono vedere le cause e poi gli effetti. Quell’istante immobile ma velocissimo. Diventa confine tra due pensieri, forse opposti, forse complementari... ma ancora più forse parte del. L’istante sacro, mi dissero poi. Ho pensato di poter riassumere tutto con forme astratte in modo da coglierne l’essenza arrivando ad una sorta di unicum. L’uno per tutto. Ora solo capisco, Tutto, Tutti, Lo scricchiolio. Non credo di aver mai dipinto, forse in pre-adolescenza ho frequentato qualche corso di educazione artistica (l’educazione non può essere artistica). Ma con il “lì dentro” cavolo se ho dipinto! La crepa e nata nel momento in cui guardando il mio ultimo lavoro astratto intitolato “Il Tutto” ho riconosciuto nient’altro che la visione in dettaglio del mio indice destro visto di ¾. Fallii. Distrutto dal pensiero di aver portato fino in fondo una retorica sbagliata dalle sue fondamenta dipinsi il mio quadro migliore. Ritratto noto perchè indistinguibile da una fotografia. Impiegai 6 anni e 9 mesi. Non lo mostrai a nessuno fino a quando non lo osservai veramente. Notte, mi alzo per prelevare acqua dalla cucina che coincide con lo studio. Non metto gli occhiali e dall’alto della mia miopia (-3equalcosa) ho visto. Il mio unico quadro iper-realista era ancora il mio indice. Sempre. Sempre ancora. La crepa divenne voragine e da voragine crebbe ancora da non essere più definibile come tale. Non cercherò mai più di chiuderla. E questo è un lieto fine.